Al Cardarelli di Napoli alcuni medici e operatori sanitari si danno malati, la denuncia: "certificati falsi" [Aggiornato]
[AGGIORNAMENTO]: dopo che la notizia è stata riportata da molte testate giornalistiche (fonte1, fonte2) sono arrivati la smentita e il chiarimento da parte della struttura. Non si può escludere che alcuni operatori o medici abbiano inviato certificati fasulli, ma comunque il numero dei malati non è 249 ma ammonterebbe ad una trentina di persone (fonte).
Mentre nel mondo la pandemia da Coronavirus fa registrare aumenti di contagi, vittime e tanta paura, non mancano le persone che, approfittando di un momento così delicato, decidono di comportarsi nel modo più sbagliato. È difficile pensare ad altro quando si legge di supermercati presi d'assalto come fossimo in guerra, disinfettanti e mascherine terminate per scorte eccessive, animali abbandonati per paura di contagio e non solo.
Il settore della sanità, in Italia, non sta vivendo un momento facile: sono migliaia gli operatori che negli ospedali combattono giorno per giorno contro il Covid-19, con una tenacia e una resistenza quasi da eroi. Purtroppo però, parallelamente a questo, non manca chi - anche in questo settore - fa quello che non dovrebbe mai fare.
via TgCom24
All'ospedale Cardarelli di Napoli, il maggiore di tutto il capoluogo campano, sono ben 249 i dipendenti che hanno chiesto la malattia. Stiamo parlando sia di medici che di operatori sanitari non certo contagiati dal Coronavirus ma, secondo quanto denunciato dal Direttore del Dipartimento Emergenze Ciro Mauro, di persone che deliberatamente hanno disertato in massa mettendosi in malattia.
Un atteggiamento inaccettabile, secondo Mauro, che, stando a quanto ha riportato il Fatto Quotidiano, ha espresso «commiserazione, non rancore» verso tutti gli operatori che, in un momento di emergenza epocale, «si nascondono dietro un certificato medico fasullo, lasciando i colleghi da soli a lavorare». Dure critiche alle quali hanno fatto seguito anche quelle del Primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, che ha sostenuto la necessità di punire severamente chi adotta questi comportamenti sul lavoro.
Purtroppo sembra che, se da un lato esiste una nutrita schiera di persone che lotta in prima linea con innumerevoli fatiche e sacrifici, credendo nella sua missione, ci siano tante altre persone che invece preferiscono farsi trasportare da ansia, paura e furbizia, togliendo a tutti un'occasione fondamentale per dare un aiuto in più.